Ruth Videsott_Monika Obrist_Claudia Provenzano
Le parole e antiparole dell’anno 2012 sono scelte.


16.01.2013,

Il sapore della solidarietà

Le parole dell’anno 2012 per l’Alto Adige: parmigiano solidale, scandalo e vigili del fuoco
Come fari nella tempesta degli scandali che hanno amaramente segnato anche l’anno appena trascorso, brillano quest’anno due delle parole scelte dalla giuria: parmigiano solidale e vigili del fuoco!

Come dimenticare il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna pochi mesi orsono? L’emergenza ha scosso le coscienze degli italiani e messo in moto una gara di solidarietà in tutto il paese, conosciuta con il particolare nome di “parmigiano solidale”, ovvero come comperare formaggio per sostenere l’economia di una regione in difficoltà. Il richiamo alla solidarietà nell’originale accostamento delle parole e quindi l’elemento di positività che ne scaturisce ha convinto la giuria italiana a scegliere il neologismo quale parola del 2012. Decisamente più triste la realtà che si cela dietro all’antiparola dell’anno: la scelta è caduta infatti su esodati, termine diventato attuale e entrato prepotentemente nella cronaca nel corso del 2012. Il richiamo biblico per designare una categoria di persone dal destino ancora incerto sembra piuttosto scoraggiante.

Così come poco incoraggianti sono i numerosi scandali che hanno contrassegnato il 2012: la SEL con le vicende legate alle concessioni, Alex Schwarzer e le speranze disattese di una medaglia olimpica, i musicisti esterni presi in prestito dal gruppo musicale dei Kastelruther Spatzen sono solo alcuni degli scandali che hanno riempito le pagine dei giornali e che hanno alimentato le discussioni degli altoatesini. La giuria di lingua tedesca ha perciò scelto Skandal come parola rappresentativa del 2012. L’antiparola dell’anno in lingua tedesca viene dal mondo della finanza e si ricollega alla febbre da spread che tiene con il fiato sospeso l’Italia e non solo. L’antiparola Spread è un termine economico inglese che non tutti capiscono e i cui contorni offuscati contribuiscono a rendere ancora più distanti e oscuri i complessi risvolti della situazione economica attuale.

Anche le parole ladine scelte dalla giuria richiamano situazioni critiche. La scelta di studafuech (vigili del fuoco), incoronata parola dell’anno 2012, ha dimostrato ancora una volta il valore di questi volontari in mezzo alle gravi emergenze che hanno colpito le valli ladine negli ultimi mesi. Oltre che per i meriti dei suoi componenti, studafuech colpisce anche per il vigore linguistico della parola stessa: si tratta infatti di un neologismo che si è imposto in tutte le valli ladine andando così a sostituire il prestito tedesco “feierwehr” e affermando così la vitalità della lingua ladina. L’antiparola ladina dell’anno taliban è salita agli onori della cronaca in occasione dell’assegnazione del premio Claus-Gatterer al giornale Usc di Ladins. Per la giuria sono due le motivazioni che ne hanno determinato la scelta come antiparola dell’anno: l’inappropriatezza dell’accostamento del termine talebano ai collaboratori della Usc, e la scelta consapevole di tale accostamento con lo scopo di scatenare una discussione pubblica.

Gli organizzatori dell’iniziativa, la Sprachstelle del Südtiroler Kulturinstitut, l’Istituto di Comunicazione specialistica e plurilinguismo dell’EURAC, la Facoltà di scienze della formazione della LUB e la biblioteca provinciale Dr. Friedrich Teßmann, desiderano ringraziare tutti coloro che hanno voluto partecipare inoltrando le proprie proposte.
 

La Giuria/ Die Jury / La iuria:
Claudia Provenzano, Dipartimento Istruzione e Formazione italiana – Area Pedagogica
Natascia Ralli, Istituto di Comunicazione Specialistica e Plurilinguismo, EURAC
Isabella Stanizzi, Istituto di Comunicazione Specialistica e Plurilinguismo, EURAC
Andrea Abel, Institut für Fachkommunikation und Mehrsprachigkeit, EURAC
Johannes Andresen, Landesbibliothek Dr. Friedrich Teßmann
Martin Sagmeister, Abteilung für deutsche Kultur
Eva Gratl, Oberschullehrerin und Publizistin
Monika Obrist, Sprachstelle im Südtiroler Kulturinstitut
Martina Irsara, Facolté de Scienzes dla Formazion dla Université Ledia de Bulsan
Ruth Videsott Miribung, Facolté de Scienzes dla Formazion dla Université Ledia de Bulsan
Gerda Videsott, Facolté de Scienzes dla Formazion dla Université Ledia de Bulsan
Paul Videsott, Repartizion ladina dla Facolté de Scienzes dla Formazion dla Université Ledia de Bulsan